Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere. - Gustave Flaubert

martedì 15 maggio 2012

La (triste) primavera digitale del libro.


Si è concluso, da nemmeno un giorno, Il Salone del Libro di Torino.
E come sta avvenendo più o meno da due-tre anni, la promozione del digitale è perennemente presente.
Ciò che è il progresso, economico, culturale (?) e sociale, sta tramutando molto lentamente la realtà editoriale italiana.
Tradotto in dati sembra così inevitabile.
Secondo una stima fatta da parte di moltissime case editrici come Feltrinelli e Mondadori, molto velocemente, nei prossimi 5 anni, il 70% delle produzioni editoriali verranno effettuate tramite il digitale. Addio al cartaceo.
Addio al profumo di libro usato, addio all'anima delle pagine che scappano e tornano viaggiando tra i nostri occhi e le parole.
Ma atteniamoci alla realtà dei fatti, contrapponendoci a questi dati.
Com'è andato questo Salone del Libro di Milano? C'è un feedback tale da poter confermare questo progresso digitale?
Valentino Colapinto scrive su ilcorsaro.info che "Dopo la tavola rotonda sulle nuove strategie che il digitale impone alle case editrici l’impressione è stata che in realtà il tanto invocato ebook terrorizzi un po’ tutti: gli editori in primis, che a parole si proclamano favorevoli ma nei fatti cercano in tutti i modi di ostacolarlo, i librai, destinati a fare la fine dei negozi di dischi, e anche gli autori, che temono la crescente pirateria e un’ulteriore riduzione dei già magri guadagni."
In realtà concretamente non sta avvenendo nulla di concreto, nemmeno economicamente.
Ciò che io (e penso altri) temono è da rimandare ancora in un più inoltrato futuro.
Tutto ciò è riassumibile in un concetto fondamentalmente orribile: l'obiettivo principale dell'editoria italiana si è impostata in un rapido progredire verso il risparmio.
Analizziamo i possibili lati positivi del libro, cosiddetto "digitale".
Tratto da "Libri su Libri", in un post di una ragazza, Lorenza, troviamo un riassunto pratico dell'innovativo Ebook, dove viene analizzato in entrambe le sue utilità.


"Innanzitutto, davanti ad un Iphone trasformato in piccolo libro, non abbiamo potuto evitare di mostrare la nostra meraviglia per la semplicità con la quale si possono scaricare, memorizzare e leggere gli eBook.
Lati positivi
Immaginiamo un lungo viaggio in treno, o un’altrettanto lunga attesa dal dentista: invece di tirare fuori dalla borsa o dalla ventiquattrore il nostro amato ma pesante libro, peschiamo l’Iphone, selezioniamo il libro adatto all'umore e leggiamo. Punto, basta, facile.
Lati negativi
Piccolo è piccolo, anche se è possibile ingrandire i caratteri.
Dopo un’ora circa gli occhi si stancano perché lo schermo è retro-illuminato,  come quello del PC.
L’autonomia della batteria. Non dimentichiamo che tutte le funzioni di cui dispone l’Iphone necessitano di energia, e più lo utilizziamo più velocemente si scarica. "


A livello informativo e scolastico, i lati positivi aumentano: c'è la possibilità di utilizzare una vasta gamma di testi, spendendo meno singolarmente nell'acquisti di testi universitari.
Ma qui lo stato interviene, e con la sua grande voce echeggiante, afferma che l'IVA, tra i due prodotti, cartaceo e digitale, non è equivalente.
Il digitale viene colpito dal 20%, mentre il cartaceo dal 4%.
Dalla Francia però, arrivano notizie diverse: l'equiparazione della TVA (versione francese dell'IVA) ha preso forma, e si è passati da un 19,6% ad un 7% nel digitale; nel cartaceo invece, notiamo un innalzamento dal 4 al 6,9%.


Insomma, ciò che voglio chiedere a voi è: qual è il vostro punto di vista? Sareste pronti ad abbandonare la bellezza del cartaceo per introdurvi nell'utile digitale?





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